Bianca Brotto

Diffondiamo Bellezza

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ROMPI L'ABITUDINE. PARLA DELLE TUE GIOIE.

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Gli chiedo come stia e, nonostante le sofferenze e i drammi della sua storia stravolta da malattie e lutti, Enrico risponde sempre «benissimo». Per scelta.

Quando pongo la stessa domanda a Federico, uomo con tutte le fortune del mondo, devo invece aprire l’ombrello per ripararmi dalla grandinata di sciagure che mi scarica addosso. Un giorno in cui mi sembrava sereno azzardai un «come stai?» Fu l’ultima volta.

A uno che sta male per scelta, infatti, tu non puoi chiedere come si sente quando la vita scorre per il meglio, perché lo costringi a tirar fuori di tutto pur di dimostrarti che lui, felice, non potrà mai esserlo. Iniziò infatti a parlarmi dei figli non abbastanza bravi, di un problema di lavoro e così via. 

Enrico vive in un mondo a colori sempre circondato da persone che volentieri lo vanno a trovare. Federico, solivago e prigioniero della mente, è incapace di ammettere a se stesso di essere inconsapevolmente dipendente dal grigiore del pessimismo.

Come uscirne? «Parlare dei nostri problemi è la più grande delle nostre dipendenze - scrive Rita Schiano - Rompi l’abitudine. Parla delle tue gioie».

L’allenamento a vedere la bellezza che impregna l’esistenza deve essere quotidiano e qui mi delizia la risposta di Erika Blanc alla domanda postale da Raffaella Visconti (Dipende TV): Qual è il tuo primo pensiero del mattino?

«Che tempo fa? - risponde Erika - Guardo fuori e dico: “Oh che bello, piove!” Oppure “Oh che bello, è nuvolo!” Oppure “Oh che bello, c’è il sole!”, cioè mi interessa sapere cosa c’è fuori perché tutto quello che accade fuori di naturale mi dà molta gioia».

Che iniezione di positività andare incontro alla giornata onorando con il sorriso il miracolo della vita! Secondo il dottor Ali Binazir, infatti, siamo qui proprio per miracolo in quanto la probabilità scientifica che ognuno di noi esista è praticamente zero (una su un dieci seguito da 2.685.000 zeri).

«Immaginati di lanciare un solo salvagente anulare in uno a caso dei tanti mari e oceani del pianeta Terra abitati da un’unica tartaruga - spiega Binazir - Le tue probabilità di nascere e di esistere sono le stesse che la tartaruga ha di venire a galla infilando la testa al primo tentativo proprio al centro di quel salvagente».

Noi tartarughe prescelte come ci stiamo giocando la partita? Lamentandoci o ringraziando per ciò che abbiamo? E se la più grande delle schiavitù non fosse dipendere da qualcuno o da qualcosa, ma essere sconfinatamente liberi e, non sapendolo, vivere prigionieri delle nostre credenze?

L’autunno ci ha insegnato a mollare le foglie secche delle vecchie abitudini; perché non provare il meteo della Blanc o il dialogo interiore scevro di lamentele della Schiano?

Abbiamo centrato al primo colpo quell’unico salvagente gettato in mare proprio per noi: ne è valsa la pena?

Osserviamoci nel profondo. Siamo immensità dotata di un computer biologico (il corpo), un software (la mente) e una stampante (la vita), scrive Jasmuheen, e se la stampa quotidiana è in bianco e nero, siamo liberi di riprogrammarci scegliendo di imprimere i colori della gratitudine e della gioia sulla pellicola dell’anno che verrà.

Lo vogliamo? Auguro a tutti noi un enorme «Sì!» E nuovo anno «sì-a»!

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Amo la vita, sempre, anche quando non la capisco, anche quando soffro, ancor di più quando esplodo di gioia; trovo sia un’avventura straordinaria che si rinnova ogni giorno, al sorgere del sole.


Suono di rado, ma con amore, il pianoforte e canto mentre guido. Non ho tempo per le frequentazioni sterili, ma non guardo l’orologio quando un amico ha bisogno di me; l’amicizia è un dono meraviglioso e mi ha salvato la vita.

Mi piace leggere, lasciarmi rapire dai notturni di Chopin e riempirmi con un bel film.


Adoro il fuoco, la fiamma viva, il calore che mi trasmette. Amo viaggiare e vivere le emozioni della natura, dell’arte e degli incontri inattesi. Quando posso fuggo all’isola d’Elba dove, nell’incedere lento e potente del mare, mi rigenero.



Non mi annoio mai, trovo che il semplice esistere nel presente sia entusiasmante.

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Guest Monday, 17 February 2025