Ti svegli. Il sole sta già inviando raggi splendenti sulla tua giornata, ma tu proprio non ce la fai ad alzarti. È per via del peso che ti porti addosso da quella mattina di qualche settimana fa, quando una grandinata di parole si è abbattuta sulla tua persona.
Oggi andrai ad ascoltare altre parole che, sai, potranno ferirti a morte. Non riesci a muoverti dal letto. Speri che succeda qualcosa, sei aperta a tutto, persino ad un’invasione di extraterrestri che potrebbe modificare la giornata che ti aspetta.
Si accende la radiosveglia, sono quindi le 8. La musica classica dipana per un attimo il groviglio imbizzarrito dei tuoi pensieri e poco dopo sono alcuni versi di Rumi a raggiungerti, grazie ad una voce che recita: “Vi è una candela nel tuo cuore, pronta per essere accesa. C’è un vuoto nella tua anima, pronto per essere riempito. Lo senti, non è vero?… Quello che fa male, ti benedice. L’oscurità è la tua candela… Non allontanarti… È lì che entra la luce dentro di te…Continua a rompere il tuo cuore, fin quando non si aprirà”.
Un’immagine balza in primo piano sul palcoscenico del tuo caos mentale: “La candela nel tuo cuore, pronta per essere accesa”. «La candela - ripeti dentro di te - come ho fatto a non pensarci prima?»
Stavolta ti alzi e vai in cucina per accendere un cero rosso che ti hanno regalato a Natale e che dovrebbe durare tre giorni.