Brescia 21 luglio. Ore 14. “Perché continua a fare gesti?” pensa Mara ferma al semaforo di Piazza Arnaldo mentre osserva dallo specchietto retrovisore il tizio sulla golf. Verde. Mara accelera e imbocca la strada per il Castello. La golf la segue.
Primo tornante, l’ansia monta. Secondo tornante, l’uomo sventola dal finestrino uno straccio viola e le fa segno di fermarsi. “Devo arrivare allo Chalet, qualcuno mi aiuterà”.
Giunti sulla sommità della collina, Mara deve fermarsi perché c’è una vettura in manovra. Con il terrore addosso osserva l’uomo scendere dalla golf e avvicinarsi. Le portiere sono chiuse ma lui è al finestrino ancora con quello straccio.
Mara tiene lo sguardo fisso davanti a sé pronta a ripartire per seminarlo. Lui appoggia sul parabrezza il cencio viola con “il mio portafoglio, e quello è il mio foulard!” esclama Mara mentre il tipo è già tornato alla golf e, superandola, è ripartito.