È la pugnalata, quella che ti fa male, quando ti fidi di qualcuno e questo qualcuno ti ferisce servendosi dell’inganno. Tu lo stai aiutando, lo stai addirittura salvando e lui utilizza questo suo star meglio per affondarti un pugnale nel petto. 

Chi vince? Sembra vittorioso chi pensa di farla franca, ma è solo il rimando apparente del mondo grossolano. Il vero vincente, in realtà, è chi subisce l’oltraggio. 

Roma. Sotto l’arco dei Cenci due ragazzi stanno litigando furiosamente. Siamo alle battute finali. Un giovane è a terra e l’altro, sopra di lui, sta per affondargli il pugnale nel petto. Lo ‘sdraiato’, da quella prospettiva, vede la Madonna con il Bambino dipinta sul poderoso arco incastonato fra i palazzi.

La visione sprigiona in lui parole inaspettate: “Ti prego - implora - in nome della Madonna, non uccidermi”. Sbalordito l’avversario si blocca, lascia cadere a terra l’arma e si china sul ragazzo per abbracciarlo ma costui, afferrato il coltello, proditoriamente lo ammazza. 

È il 10 gennaio del 1546; la Madonna dipinta sotto l’arco dei Cenci inizia a piangere, il suo pianto dura 3 giorni e vi assistono migliaia di persone come si legge nei verbali delle Forze dell’Ordine del tempo.

L’effigie si trova oggi nella vicina chiesa di S. Maria del Pianto dove Padre Angelo Benolli, con i gemellaggi mondiali delle adozioni a distanza di Italia Solidale, ha trovato un modo per sostenere da un lato i più economicamente poveri e per aiutare, dall’altro, i più pecuniariamente ricchi a uscire dall’inganno e a generare relazioni autentiche.

Le lacrime che piovvero dal dipinto trecentesco 477 anni fa sono quindi sia emblema della pena nei confronti dell’essere umano inconsapevole che, prima ancora di pugnalare gli altri, ha già firmato la propria condanna, sia testimoni della potenza rigeneratrice del dolore dal quale sono scaturite migliaia di adozioni.

Dice Padre Bemolli: “Il potenziale di ogni persona è immenso ed esprimerlo non secondo quello che io penso, che il mondo vuole o che gli altri dicono, ma secondo la Creazione sacra di ogni persona, è il centro della missione che ognuno di noi ha bisogno di sperimentare”.

La creazione della nostra persona dipende da noi; abbiamo una manciata di giorni su questo Pianeta, chi vogliamo essere? Un facocero (etimologicamente parlando ‘porco con verruche’) o una creatura consapevole del suo valore?

Anche quando sembra che la meglio l’abbiamo le zanne pugnalatrici dei facoceri a due gambe, la vera vittoria è sempre di chi, duramente colpito, fa luce sulla propria ferita penetrando in quella feritoia esistenziale per guardarsi dentro e iniziare ad amarsi, prima di tutto.

Se ci si ama davvero, infatti, certi mitragliate a se stessi, e di conseguenza agli altri, non si possono sparare.

Le lacrime della Madonna del Pianto, oggi, non ci dicono solo che “chi di spada ferisce, di spada perisce”, ma anche che ogni colpo ahimè ricevuto, contiene la nostra grande occasione. Estrarla dal dolore con l’arma della consapevolezza dipende da noi. 

Il conto alla rovescia della primavera è già iniziato. Vogliamo prepararci facendo germogliare in noi il sorriso potente che la volontà di rinascere contiene? Il resto accadrà da sé. 

   LINK RACCOLTA ARTICOLI 2020-2021

#18febbraio2023
#GiornaleDiBrescia

LEGGI GLI ALTRI ARTICOLI