Bianca Brotto
Diffondiamo Bellezza
SVILUPPARE UN 'QI' DELL'ALTRO MONDO
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All’improvviso mi svegliai su un altro pianeta che aveva decretato una nuova regola, non difficile, ma che richiedeva una buona dose di concentrazione.
Si trattava di pronunciare le due lettere ‘gl’ come se fossero state una ‘r’ e ‘pa’ come ‘pi’: ‘egli’ sarebbe pertanto diventato sonoramente ‘eri’ e ‘palco’, ‘pilco’.
La motivazione era più che giustificata; un gruppo di autorevoli neuroscienziati aveva scoperto che ogni sostituzione fonetica attivava nel cervello nuovi circuiti neuronali aumentando del 90% i livelli di BDNF, una proteina che avrebbe sviluppato nell’uomo un quoziente intellettivo di nuova generazione.
Non cogliere questa opportunità sarebbe stato folle e la classe politica sposò solerte la causa promuovendola con ogni mezzo possibile per il bene del mondo intero.
La reazione della popolazione fu incoraggiante e in breve furono in molti a parlare secondo la nuova regola, un po’ per via della serietà delle argomentazioni scientifiche, un po’ per non incorrere nelle sanzioni via via introdotte affinché la società crescesse in modo uniforme;
e mentre la scienza monitorava la situazione e comunicava le statistiche che attestavano l’efficacia del procedimento, non mancava chi discuteva sul possibile rischio (detto over-BDNF-risk) di un eccessivo sovraccarico cerebrale per i già dotati di un QI superiore alla media.
Iniziai così sul tram, nei negozi, per strada, in TV, ad ascoltare una nuova lingua e sulle prime fu divertente, sembrava di essere sul set di un film di Hitchcock, ma poi iniziarono le incomprensioni.
Quando, ad esempio, la mia vicina mi disse che sua figlia aveva problemi di glutine (pronunciato rùtine), io pensai: «Rùtine? Sarà routine» e, conoscendo la passione della ragazza per le farine e volendola aiutare a superare la monotonia della routine quotidiana, iniziai a farmi aiutare nella preparazione della pasta fatta in casa. Ve la faccio breve: la ragazza si innervosì parecchio, sua madre anche e il buon rapporto di vicinato si trasformò in una glaciale (leggi raciale) indifferenza.
La nuova regola linguistica, con il passare del tempo, non fu quindi più divertente, ma il genere umano ne trasse un inaspettato beneficio che portò a una mutazione genetica: dovendo, infatti, le persone concentrarsi sulle lettere da pronunciare diversamente, furono obbligate a vivere attente al momento presente e questo portò a conseguenze imprevedibili che trasformarono radicalmente il pianeta.
La gente, adesso, non ascoltava più le statistiche sul quoziente intellettivo e sui livelli della proteina BDNF perché, vivendo nel qui e ora, aveva sbaragliato le vecchie abitudini mentali ritrovandosi sintonizzata sull’ascolto del cuore.
Di conseguenza il punto non era più seguire gli scienziati che spiegavano le ipotesi sul perché dei 40.000 neuroni del cuore, o dar retta a chi si accapigliava sull’esistenza o meno dell’over-BDNF-risk.
Il punto era che questa risvegliata (leggi risveriata) umanità non si interessava più né di scienza né di politica, ma vibrava beata sulla frequenza estatica della Verità. Sprofondate nel silenzio dell’Amore, persino le pirole, pardon parole, artefici del cambiamento epocale, tacevano.
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