Ha 18 anni il ragazzo che, in un parcheggio, mi chiede un passaggio. Percorriamo un tratto di strada insieme. Riccardo frequenta la quinta liceo.
Gli chiedo quale sia il suo sogno. «Non ne ho idea - risponde - se trovassi una bacchetta magica, le chiederei di mostrarmi cosa voglio».
«Ci sarà pure qualcosa che ti appassiona, o che ti viene facile senza sforzarti granché» incalzo io. Niente. Tabula rasa. Il tempo insieme è terminato.
Lui scende e il mio pensiero corre a Silvia Scarpellini, una donna incontrata di recente, che si dedica al risveglio dei sogni addormentati.
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