Bianca Brotto
Diffondiamo Bellezza
L'ARTE DI SORPRENDERE OGNI GIORNO
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«Non ti dico il motivo, ma il 24 aprile devi assolutamente tornare a casa, aveva detto mia madre con tono misterioso» esclama raggiante Lia, studentessa in giurisprudenza e Dj Techno.
L’antefatto. Sei mesi prima madre e figlia avevano trascorso qualche giorno a Pisa, in un agriturismo, dove erano state coccolate e affascinate dal giovane gestore con il quale avevano discorso di attualità e spiritualità.
«Un tipo sveglio, Nino, profondo e pure bello, anche lui appassionato di Techno» aveva commentato Lia.
Finita la vacanza, fatta eccezione per qualche like sui social, ognuno era tornato alla propria vita e il ricordo dell’incontro si era smaterializzato nei labirinti mentali.
24 aprile. Lia torna a casa e s’imbatte in Nino, ma non è finita qui: il ragazzo ha personalizzato per lei un “Chiodo”di pelle nera con la scritta ”If the music is too loud you're too old” (se la musica è troppo rumorosa tu sei troppo vecchio),
aggiungendo alcuni tocchi d’artista come la fibbia a “L”, l'ideogramma giapponese cucito sulla fodera “ichi go ichi e” (che significa: ogni incontro è speciale, unico e irripetibile) e altri dettagli.
Nino aveva contattato la madre di Lia per spedirle il regalo che la Dj avrebbe dovuto trovare al suo primo rientro in quel di Brescia ma, in risposta, era stato invitato a casa loro per farsi sorpresa nella sorpresa.
Furono ore di abbracci e lacrime felici. In una tasca Lia trovò un biglietto e, leggendolo, sì sentì una creatura meritevole di tutto l’amore del mondo.
“Non è mia abitudine regalare giacche - scriveva Nino - ma è stato l’incontro con il tuo cuore sensibile e con il tuo sguardo vivace ricco di valori preziosi a farmi decidere di mettermi subito al lavoro. Quando poi è saltato fuori che ami la Techno hai raggiunto la perfezione (ha ha)!
In un mondo in cui nessuno regala più niente, dove la superficialità spopola a dismisura e i bei gesti sono sempre più rari, spero che il mio dono, fatto con il cuore su misura per te, possa farti sorridere ogni volta che, indossandolo, ripenserai a questo momento”.
Mi chiedo: cosa succederebbe se cercassimo più spesso di sorprendere gli altri per il semplice desiderio di riverberare l’amore (che Platone chiamava Ethere) nel quale siamo immersi? Non è forse questa l’essenza della vita da diffondere nel mondo?
L’ho vista manifestarsi alcuni giorni fa, questa essenza d’amore, quando, ferma in coda, il tipo della vettura davanti alla mia è sceso di corsa con un ombrello in mano, l’ha portato a due turisti che aspettavano il bus sotto la pioggia ed è ripartito.
L’energia immensa, libera e gratuita che si manifesta con gesti amorevoli è reale e dappertutto, ma noi non possiamo né riceverla né donarla finché la parola ‘gratis’ puzzerà di fregatura.
Siamo infatti bravissimi a comprarlo, l’amore, ma se qualcuno ce lo dona tendiamo a scappare. Per non sentirci in debito? Perché non pensiamo di meritarcelo? Per paura di perderlo?
Se siamo esperti nel rovinarci l’esistenza, forse le nostre frequenze odorano di sospetto più che profumare di gratis-tudine, ma non c’è di che preoccuparsi, va solo regolata la sintonia. Anche per questo è ancora primavera.
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