Bianca Brotto
Diffondiamo Bellezza
NATALE È CONCEDERSI UN NUOVO INIZIO
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È stata una serata potente quella che Nicolò Govoni mi ha regalato perché a Cremona, nell’Aula Magna, non c’erano solo bellezza, entusiasmo, intelligenza, competenza; soprattutto c’era amore. Lo stesso amore che, nell’avvicinare a fine serata il trentenne, ho percepito nel suo sguardo. Lo stesso amore che ha ammantato di dolcezza e pace inenarrabili il mio cuore.
Ciò che questo ragazzo ha realizzato in sette anni con la sua organizzazione umanitaria «Still I Rise» non ha a che fare solo con i successi raggiunti e nemmeno con le due nomination al Premio Nobel per la pace, ma con la forza che lo muove dentro, la stessa che alberga in ognuno di noi e che ci permette di realizzare il nostro ikigai, termine giapponese che significa: «Ciò che ci spinge ad alzarci la mattina e a lottare».
L’ikigai viene rappresentato come una sorta di mandala dove «ciò che amiamo», «ciò di cui il mondo ha bisogno», «ciò per cui ci pagano» e «ciò che sappiamo far bene» si compenetrano dando vita al nostro sogno in un mix di passione, missione, vocazione, professione.
Sapere che la nostra ragion di vita scaturisce da ciò che amiamo fare è il punto di partenza da meditare nelle profondità silenti del nostro Natale.
Ascoltiamoci. Quali freni mentali ci separano dai nostri sogni?
Nicolò racconta la storia dell’elefantino che, fin da piccolo, viene incatenato ad un paletto conficcato a terra.
Dopo innumerevoli tentativi falliti di fuga, il cucciolo si rassegna e non cerca più la libertà.
Divenuto adulto potrebbe con un piccolo sforzo far saltare corda e paletto, ma non ci prova nemmeno perché, come noi, pensa di non potercela fare.
Eppure Nicolò, partendo da un fallimento, ha costruito in Grecia, Siria, Kenya, Congo, Yemen e Colombia (nel 2026 arriverà in Italia) scuole d’eccellenza dove i bambini più svantaggiati hanno accesso gratuito all’istruzione d’élite, il baccalaureato internazionale, e ci è riuscito senza accettare denaro né dai governi né dalle multinazionali, ma solo dai privati, una grande famiglia di cuori che vede impiegato il 95% di quanto dona nei progetti e solo il 5% nei costi organizzativi.
L’approccio didattico rivoluzionario di Still I Rise, inoltre, promuove «il pensiero critico e creativo infondendo negli studenti valori, passione e impegno concreto per la giustizia sociale e il progresso della società, allo scopo di crescere leader ambiziosi, coraggiosi e premurosi che costruiscano un domani migliore per tutti» si legge sul sito.
Sono scuole che liberano anziché imprigionare, le sue, con gli insegnanti mentori e gli studenti al centro.
Tutto ciò è nato dagli errori di Nicolò perché «il fallimento è tale - dice - solo se non lo trasformiamo in trampolino, estrapolando la lezione che contiene».
Nicolò, cambiando il mondo un bambino alla volta, non fa solo ciò che ama, ma ci mostra altresì che trasmutare le ferite in opportunità è una nostra scelta.
Il Natale è ovunque.
Perché non contempliamo la culla di Gesù immaginandoci lì con lui, appena nati, pronti a riscrivere la nostra storia? Abbiamo già sofferto abbastanza.
Rispettarci nel profondo è sradicare i paletti illusori. È fare ciò che amiamo. È concederci un nuovo inizio.
Grazie Natale, bentornato!
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