«Ricordo ancora il suo nome, Nicole - racconta Sean - Stavo facendo un anno di università all’estero e nel mio team c’era una ragazza molto attraente di 21 anni dagli occhi grandi e rotondi».
Come sempre succede in queste circostanze, terminato il lavoro di gruppo, Sean e colleghi scambiavano quattro chiacchiere avendo così modo di conoscersi meglio.
In seguito, continua Sean «Nicole cominciò a sedersi sempre al mio fianco e, anche se cambiavo posto, lei mi raggiungeva. A quanto pare la mia fede al dito non la condizionava affatto».
Ogni volta che Nicole si avvicinava a Sean, lui provava una sensazione mista di dolore e piacere insieme, ma se da un lato l’uomo sentiva la sua coscienza mettersi in allerta, dall’altro «parlare con lei mi appagava - ammette - Nicole aveva un bel modo di fare, era interessante e dannatamente attraente.
D’altronde non sono un santo e l’essere sposato non ti trasforma d’emblée in un fedele robot.
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