Bianca Brotto

Diffondiamo Bellezza

  • Home
    Home This is where you can find all the blog posts throughout the site.
  • Tags
    Tags Displays a list of tags that have been used in the blog.
  • Bloggers
    Bloggers Search for your favorite blogger from this site.

COGLIERE IL MOMENTO IN CUI TUTTO CAMBIA

Posted by on in VIVERE CON PASSIONE
  • Font size: Larger Smaller
  • Hits: 1818
  • 0 Comments
  • Subscribe to this entry
  • Print

È successo sabato scorso, ma Bea non riesce a scollarselo di dosso, quel “momento”. E quel grazie profondo. La giornata era stata da centrifuga, senza una pausa né tempo per dormire a sufficienza.

La donna rincorreva da tempo la data di consegna di un lavoro con vette lodevoli di produttività e calpestio quotidiano di sé.

Qualche settimana prima la vita le aveva già urlato “Rallenta!” facendola cadere ma lei, a parte camminare più lentamente per il dolore al ginocchio, aveva continuato a correre lungo la ruota cricetica del dovere. Il “momento” fu il secondo avviso.

È sera. La provinciale corre dritta lungo il filare dei pini marittimi. Bea sta guidando verso casa dove, finalmente, riposerà.

Ha le palpebre pesanti, un paio di chilometri la separano dal suo letto e dal “momento” in cui tutto si spegne e lei si addormenta al volante.

Quando riapre gli occhi è sulla corsia opposta.

Una scarica di adrenalina la riporta in carreggiata, svegliandola. Non è successo niente, ma poteva succedere di tutto. Bea, sconvolta dall’aver sfiorato il peggio, è avvolta da un’ondata di gratitudine.

Da mesi la donna, dimentica dell’essere un tempio da amare, si comportava come una macchina del fare. La voce tonante dei pensieri aveva sovrastato il sussurro del suo corpo che più volte aveva reclamato attenzione ma che Bea, inflessibile giudice interiore di se stessa, non aveva ascoltato.

La via d’uscita fu guardarsi dentro per imparare a vivere la libertà vera che non è quella egoica del “faccio sempre ciò che voglio”, (cioè ubbidisco come un soldato ai diktat inconsci della mia gabbia mentale), ma quella animica dell’agisco per il miglior bene, cioè in nome della libertà che solo la conoscenza profonda di sé permette.

Mi chiedo: quante volte abbiamo sfiorato la tragedia per pochi metri o per pochi secondi? Quante volte a un funerale ci siamo interrogati sul nostro modo di spendere il tempo?

E quante volte, passato quel “momento”, siamo andati avanti esattamente come prima?

Mi chiedo: perché il cambiamento non può essere frutto di una nostra scelta ma deve per lo più manifestarsi a seguito di paure e sofferenze?

Gli eventi forti, prima di essere incidenti di percorso, sono il nostro percorso lastricato di avvisi che, per svegliarci, arrivano prima in sordina poi via via più rumorosi.

Sopravvivere alle sveglie più squillanti dovrebbe aiutarci, se non a cambiare completamente registro, almeno a sintonizzarci sul nostro “attimo di bene” quotidiano per catturare il quale basta alzare lo sguardo alle fronde profumate di questa primavera.

Facciamolo! Non solo perché ce lo meritiamo, ma anche per onorare coloro che non possono più inebriarsi dei piaceri della terra.

In quanto a te (e a me)… “pensa che si muore e che prima di morire tutti hanno diritto a un attimo di bene. Ascolta con clemenza. Guarda con ammirazione le volpi, le poiane, il vento, il grano.

Impara a chinarti su un mendicante, coltiva il tuo rigore e lotta fino a rimanere senza fiato. Non limitarti a galleggiare, scendi verso il fondo anche a rischio di annegare.

Sorridi di questa umanità che si aggroviglia su se stessa. Cedi la strada agli alberi (F. Arminio)”.

Soprattutto cedi la strada al cuore.

 

LIBRO RACCOLTA ARTICOLI 2020 - 2023

#15giugno2024
#GiornaleDiBrescia

LEGGI GLI ALTRI ARTICOLI

0

Amo la vita, sempre, anche quando non la capisco, anche quando soffro, ancor di più quando esplodo di gioia; trovo sia un’avventura straordinaria che si rinnova ogni giorno, al sorgere del sole.


Suono di rado, ma con amore, il pianoforte e canto mentre guido. Non ho tempo per le frequentazioni sterili, ma non guardo l’orologio quando un amico ha bisogno di me; l’amicizia è un dono meraviglioso e mi ha salvato la vita.

Mi piace leggere, lasciarmi rapire dai notturni di Chopin e riempirmi con un bel film.


Adoro il fuoco, la fiamma viva, il calore che mi trasmette. Amo viaggiare e vivere le emozioni della natura, dell’arte e degli incontri inattesi. Quando posso fuggo all’isola d’Elba dove, nell’incedere lento e potente del mare, mi rigenero.



Non mi annoio mai, trovo che il semplice esistere nel presente sia entusiasmante.

Comments

  • No comments made yet. Be the first to submit a comment

Leave your comment

Guest
Guest Monday, 17 February 2025