Bianca Brotto
Diffondiamo Bellezza
COME SONO GLI ABITANTI DI QUESTA CITTA' ?
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Quando Tea mi ha chiamato per darmi una bella notizia, che poi era una brutta notizia, diciamo per darmi una notizia, mi è balzata in mente la storiella zen del vecchio saggio che stava seduto all’ombra di una palma, in un’oasi poco lontano dalle porte di una città del Medio Oriente.
In questo luogo l’uomo aveva modo di incontrare mercanti e viaggiatori che si fermavano per abbeverare i cammelli. A volte qualcuno gli chiedeva informazioni.
Un mattino un giovane gli rivolse la parola dicendo: «È la prima volta che vengo da queste parti. Sai dirmi come sono gli abitanti della città?”. Il vecchio gli domandò: «Come erano quelli della città dalla quale provieni?». «Cattivi ed egoisti - affermò perentorio il giovane - per questo me ne sono andato».
«Così sono anche gli abitanti di questo posto» affermò l’anziano.
Un’ora dopo un altro viaggiatore arrivò all’oasi, il dialogo si ripetè identico al precedente, ma quando il giovane parlò in termini entusiastici della gente ospitale e generosa incontrata nella medina dalla quale proveniva, il vecchio saggio rispose: «Anche gli abitanti di questa città sono così».
Un mercante poco lontano che stava abbeverando i propri cammelli e aveva assistito ai due colloqui, rimproverò il vecchio per aver risposto in modo così diverso alla domanda dei due viandanti.
Il saggio replicò: «Figlio mio, ciascuno è portato a vedere negli altri ciò che porta nel proprio cuore. Per questo chi non ha trovato niente di buono nel luogo dal quale proviene, non troverà niente di buono nemmeno qui, e chi ha incontrato belle persone nell’altra città, ne troverà anche qui».
E veniamo a Tea che è andata in ospedale per verificare la natura di una macchia sui polmoni, e questa sarebbe la brutta notizia, ribaltata subito dalla bella notizia perché quella mattina, Tea, si sentiva avvolta dall’amore e, proprio come il secondo viandante della storiella, in ospedale ha incontrato medici e infermieri che l’hanno accolta con quello stesso amore che riverberava in lei.
Racconta: «Mi sono sentita accudita da persone meravigliose, non avevo affatto paura, ero immersa nell’amore che riempie le mura del mondo, e riempie me. Questa è una giornata che non dimenticherò, perché ho capito quanto bene aleggia nell’aria che respiriamo. Mi sento in pace e con una serenità interiore che mi rende leggera. Poi non importa cosa dirà nei prossimi giorni il referto perché, comunque andrà, saprò vederne la bellezza”.
Mi chiedo: se iniziassimo a osservare i nostri pensieri e le nostre emozioni, quanto potremmo sperimentare del nostro essere creatori, e quindi registi, della rappresentazione del mondo nella quale recitiamo come attori protagonisti?
Aprire il nostro cuore all’amore incondizionato, che è ovunque in un sorridente assedio quotidiano, può trasformare la nostra esistenza e portarci non a cercare guru o percorsi che ci promettono la felicità, ma a scoprire, dice Tea, che “non c’è un cammino di gioia, ma camminare è gioia” perché “il paradiso non è un luogo dove andare, ma uno stato dell’anima, dove vivere”.
#5febbraio2022
#GiornaleDiBrescia