Bianca Brotto

Diffondiamo Bellezza

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LA VITA NON PUò ESSERE UNA COLLEZIONE DI TOT

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Quante volte ci ritroviamo a dare valore al nulla? Decidiamo che una moneta virtuale che si mina o si estrae non da un giacimento minerario ‘in carne e ossa’, ma da un software, vale tot, che presenziare addobbati da alberi di natale in certi ambienti valga un altro tot, che farci vedere a bordo di vetture costose ci attribuisca un super tot.

Adesso osserviamo questi tot e sommiamoli uno all’altro; ci ritroveremo con un pugno di tot in mano (volevo dire mosche, ma il tot ha preso il sopravvento).

“Un niente carico di cose importanti - ci suggerisce la mente - e poi cose belle, perché stare in compagnia di persone educate in ambienti raffinati è piacevole, così come lo è provare la potenza di possenti motori, o avere la tranquillità di qualche decina di Bitcoin che fa capolino sulla schermata del pc”. 

Tutto vero e nulla da demonizzare, se non si perde di vista il senso reale della vita, quello che, ad esempio, subito emergerebbe se venisse a mancare per qualche tempo la corrente elettrica. O la salute. 

Non fraintendiamoci.

Andare alle feste è piacevole, se le persone che ci circondano ci amano per il nostro essere e basta (e non per il nostro essere qualcuno),

così come è appagante divertirci con la velocità di un bolide, se quando scendiamo dalla vettura non ci sentiamo diversi da chi ha perso tutto,

perché il rischio è sempre lo stesso: identificarci con i giochini che abbiamo, cessando di essere Chi siamo. Noi siamo Verità. 

Nell’India del secolo scorso si indicavano 3 vie per raggiungere la verità: lo specchio delle relazioni, la conoscenza dei giochi della mente, l’osservazione di ciò che ci circonda.

Ma come possiamo costruire relazioni di valore nelle quali rispecchiarci se, invece che assorbire i variopinti sguardi della vita, ce ne stiamo a testa bassa fissi sul mondo virtuale del cellulare?

Conoscere la nostra mente, che i buddhisti paragonano a una scimmia impazzita, richiederebbe un tempo di silenzio interiore, non facile nel vortice quotidiano.

In quanto all’osservazione, una volta guidavamo immersi nel paesaggio che ci circondava, adesso parliamo al telefono e aspettiamo il semaforo per rispondere ai messaggi.

Nel tempo in cui siamo fuori, siamo proprio fuori da noi. In tutti i sensi.

Non possiamo fare footing senza musica nelle orecchie? Correre e basta? Guidare e basta? Camminare e basta? In mezzo a tanta distrazione è difficile interrogarci su Chi siamo e sul senso del nostro essere nati su questo pianeta perché ci occupiamo di tutto, tranne che dell’essenziale.

La gallina non depone le uova al mercato, dice un proverbio islamico.

Se le relazioni autentiche, la comprensione della mente e l’osservazione sono utili strumenti non per dare sfoggio di saggezza (ego spirituale), ma per recuperare la nostra reale caratura smettendo di dare valore al nulla, perché non provarci?

Possiamo anche scegliere altrimenti, naturalmente, il rischio è solo quello, alla fine del nostro viaggio, di ritrovarci con una collezione di tot e un’epigrafe che reciterà: “Ha vissuto una vita del tot”.

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#28maggio2022
#GiornaleDiBrescia

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Amo la vita, sempre, anche quando non la capisco, anche quando soffro, ancor di più quando esplodo di gioia; trovo sia un’avventura straordinaria che si rinnova ogni giorno, al sorgere del sole.


Suono di rado, ma con amore, il pianoforte e canto mentre guido. Non ho tempo per le frequentazioni sterili, ma non guardo l’orologio quando un amico ha bisogno di me; l’amicizia è un dono meraviglioso e mi ha salvato la vita.

Mi piace leggere, lasciarmi rapire dai notturni di Chopin e riempirmi con un bel film.


Adoro il fuoco, la fiamma viva, il calore che mi trasmette. Amo viaggiare e vivere le emozioni della natura, dell’arte e degli incontri inattesi. Quando posso fuggo all’isola d’Elba dove, nell’incedere lento e potente del mare, mi rigenero.



Non mi annoio mai, trovo che il semplice esistere nel presente sia entusiasmante.

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Guest Saturday, 25 January 2025